Un passato non meno lontano…

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E mi risveglio ancora una volta da uno strano sogno. Un sogno inconfondibile. Con quel profumo familiare di passato. Il mio passato. Storie ormai andate che riaffiorano alla mente nel momento più fragile. Nei sogni. Pensavo ormai di aver tagliato un po’ di pellicola dal mio film. Di aver censurato ai miei occhi alcune scene indimenticabili. Alcuni ricordi ormai andati. Ma Mariella era ancora lì… e mi teneva la mano come il primo giorno. Come quella volta che aveva freddo su quella panchina. Ed io la strinsi scaldando non solo lei ma anche il suo cuore. Quella volta fu speciale. Anche se, tra noi, non c’era ancora niente. Perché per me il destino aveva la sua puntualità da rispettare. E lottavo. Lottavo con il mio cuore per non cadere ancora. Perché un’altra storia voleva dire per me ancora guai. Guai con gli altri ma soprattutto con me stesso. Perché ne ero uscito un po’ scoraggiato l’ultima volta. E il rumore del mio cuore che cadeva nel vuoto, ronzava ancora nella mia testa. In questi anni, ogni storia mi ha portato via qualcosa, e ogni volta mi ripetevo “non fai più male”. Ma quel male restava impresso in me come un marchio a fuoco sulla pelle. Incancellabile come un destino già scritto. Non volevo caderci ancora. Maledetto amore.
 
 
 
…Incominciando dalla fine…
 
 
 
Scorrevano tra le mie mani le dolci note di piccola stella senza cielo, condite da qualche nota in più o qualche tasto sbagliato. Era da un po’ che non prendevo in mano quella vecchia chitarra. Ormai mutilata a vita di due corde che Enzo non si sognava di cambiare. E a me poco importava, perché le poche corde che restavano bastavano a suonare la mia canzone. Enzo era in bagno e io m’intrattenevo così nella sua cameretta. Ogni cosa era nel suo disordinato posto. Esattamente come qualche anno fa. Quando presi quella chitarra in mano per la prima volta e suonai quelle note stonate che vagamente ricordavano una canzone. Le cose erano un po’ cambiate da allora. Avevamo le macchine al posto dei motorini. La sera facevamo tardi e nessuno ci rompeva le scatole al telefono. I bar diventarono pub e i luoghi isolati dove ci ritrovavamo diventarono piazzette. Ma la canzone che suonavo era rimasta la stessa. Le stesse dolci note che infastidivano Enzo quando lo svegliavo la mattina. Quanti ricordi erano impressi dentro quelle quattro note.
La serata doveva ancora iniziare. E di ricordi da scoprire ce n’erano tanti altri.
Enzo uscì dal bagno con i denti lavati e una faccia soddisfatta.
– Che facciamo… andiamo? –
– Ok… Ho la macchina parcheggiata al solito posto. Vicino alla chiesa. Sai com’è… non voglio beccare un’altra multa per aver parcheggiato davanti al tuo portone… perché “qualcuno” non si decideva a scendere! –
Scendemmo. Piovigginava leggermente. Il tempo adatto al morale che avevo. Un po’ giù di corda per quel sogno che avevo fatto ieri notte. E quel sogno, coincidenza delle coincidenze, coincideva con questa serata. Andammo da Mario. C’era il compleanno di una delle sorelle più piccole e gentilmente la madre aveva invitato anche noi. Gli amici che ormai erano diventati coinquilini di quell’appartamento. Ci aprì Mario. Gianni era appena arrivato e ci aspettava dietro di lui nell’ingresso. Un rapido saluto alla festeggiata e ci fiondammo al buffet.
Patatine e pizza a volontà. Il paradiso dei golosi era sopra un tavolo. Ma non appena misi la mano per afferrare uno di quei stuzzichini. Scorsi dietro un angolo lei. Stava parlando con un’amica mentre io la fissavo. A un certo punto l’amica mi indicò facendola voltare. Gioco di sguardi e di silenzi. Di frasi dette e stradette in un istante mentre il tempo si fermava perdendosi in quegli occhi. Stupendi. Un taglio intrigante e profondo come pochi. Nascosto dalla purezza dell’età appena sbocciata. Mariella continuava a fissarmi. Abbassai per primo lo sguardo come per nascondermi da qualcosa e continuai a servirmi da mangiare. Avevo perso la prima battaglia, ma lei non sapeva nemmeno di star giocando. Magari se ne fregava di me, chi poteva saperlo. Era passato molto tempo dall’ultima volta che avevamo litigato. Sempre e solo attraverso quel maledetto messenger. Dove un tasto o una parola non riusciva mai a far comprendere l’intonazione che portava con se. E nascevano incomprensioni, malintesi, litigi per un nonnulla, spesso ricadendo nella realtà. Dove magari con una parola si risolveva tutto… con una frase detta nel modo giusto… o anche solo con uno sguardo come questo… tra due persone che avevano condiviso una storia. Una bella storia. Anche se breve.
Non ci vedevamo da un po’. Ma soprattutto non ci sentivamo. Non ricordo nemmeno perché avevamo litigato l’ultima volta. Sicuramente me ne sarò uscito con il mio solito orgoglio maschilista e avevo chiuso la conversazione in modo sbagliato. O forse volevo proprio così. Perché magari chiudere con il passato era la cosa migliore da fare. Ormai c’eravamo lasciati da un pezzo ed ognuno si era creato una nuova vita. E a me naturalmente dava fastidio la sua. Perché magari, in fondo in fondo, un pezzo di cuore era ancora in mano sua. E lo stava calpestando allegramente. O Forse no. Magari lo conservava da qualche parte, ben protetto dai pensieri indiscreti… ma raggiungibile con un semplice sguardo, dalla persona giusta ovviamente.
– Com’è la pizza Ciro? –
– Buona Mario. Son certe invitate che mi stanno andando di traverso. –
– Ho visto… Bè.. io te l’avevo detto che probabilmente sarebbe venuta. –
– Già… –
In un certo senso il gusto di rivederla mi attirava. Ma dovetti lottare con me stesso per convincermi ad essere lì quella sera. Forse un po’ speravo che non sarebbe venuta. Così da passare una serata tranquilla senza troppi pensieri. Ma lei era lì. Ed era a pochi metri da me. Mi rifugiai nella cucina che era adibita a sala bevande. La festa aveva preso una strana piega. Si erano formate due fazioni. Una con i miei amici in cui l’età media era 20 anni e l’altra comprendeva il gruppo di sedicenni tra cui c’era anche l’invitata. Io e lei eravamo separati da questa situazione. Un po’ come Romeo e Giulietta e le loro famiglie veronesi. Divisi da un qualcosa d’immaginario. Venivo trascinato dai ragazzi a destra e sinistra a raccontare un po’ di storie milanesi. Mentre lei, dall’altra parte del salotto, sembrava non annoiarsi e soprattutto non essere turbata dalla mia presenza. Parlava tranquillamente con le sue amiche. Come l’avevo sempre vista, allegra e spensierata. Con il sorriso sempre stampato sulle labbra e la solita gioia di vivere che la caratterizzava. Era quello che mi piaceva in lei. Che mi permise di amarla. Che fece stare bene il mio cuore un po’ malandato. Un po’ parcheggiato in una via isolata mentre la vita scorreva a 300 all’ora a fianco a me. Mi sentivo bene lì. Seduto in dispare, mentre la mente viaggiava su strade perdute. Perché credevo che non sarebbe mai risuccesso. Che non sarebbe mai riapparso quel dolore piacevole del battito profondo del cuore. Ma lei passava da quelle parti. Tra quel gruppo di amici troppo orgogliosi per azzardare in nuove conoscenze. Entrò di botto nella mia vita. Come un tuono che rompeva il silenzioso scroscio della pioggia…
– Ciao Ciro! – Era Giovanna che s’era affiancata a me vicino al buffet. Era una delle migliori amiche di Mariella. Certamente anche lei voleva sapere come stavo, dato che da tempo non ci vedevamo.
– Ciao… – Rimasi quasi indifferente a quel saluto continuando a scegliere il pezzo di pizza migliore.
– Come stai? –
– Bene. – risposi.
– Hai visto chi c’è?-
– No. Chi c’è? –
– Mariella! Dai non continuare a evitarla. –
– Io non la evito! È lei che evita me. –
– Si… certo… –
E mentre me ne stavo andando, si avvicinò Mariella. Quasi come per chiedere a Giovanna cosa le avessi detto. Era curiosa, lo era sempre stato. Moriva a volte, quando in passato non le dicevo qualcosa. Nel gruppo era sempre stata quella che sapeva tutto di tutti. E spesso anche odiata per questo. Le persone si confidavano con lei perché aveva la particolarità di non assorbire i problemi degli altri, ma lasciarli scorrere. Magari con qualche frase di conforto o qualche abbraccio su una panchina un po’ troppo isolata. Purtroppo a volte si ritrovava a sapere cose che non avrebbe dovuto sapere. E scoppiavano battibecchi, da cui lei ne usciva sempre indenne.
La vedevo parlare con Giovanna. Cercavo di capire cosa si stessero dicendo. In fondo anche io sono sempre stato curioso. Ma la mia curiosità non fu soddisfatta.
– Ciro! Ma quand’è che torni a Milano? – mi chiese uno dei miei amici.
– La settimana prossima… –
– Ah… allora c’è ancora tempo per prendersi una bella birra da Dante! –
– Certo! Ma solo se offri tu! –
Mi voltai. Non c’era più. Era tornata a sedersi a fianco alle sue amiche. Come se nulla fosse successo. Come se nulla fosse accaduto. Anche tra di noi. E questa cosa mi faceva impazzire. O meglio incazzare. Non ero nessuno io? Tutti i ricordi passati insieme dove erano finiti? Non chiedevo tanto, ma almeno un pizzico d’interessamento.
Voleva la guerra.
Allora andai diretto nel territorio nemico. Tra persone che non conoscevo. Presi una sedia e mi sedetti a fianco a Giovanna. Poco più in la c’era Mariella che parlava con un’altra amica. Mi notò.
– Ciro allora che mi racconti? – chiese Gio.
– Niente di che. –
– A Milano come va la vita? –
– Procede bene… –
Parlavo con lei ma ogni tanto osservavo le mosse di quella ragazza dai capelli nero corvino. Ogni tanto mi osservava anche lei, mentre ero distratto da altre cose. Forse non si trovava a suo agio. Lo intuivo da come parlava con gli altri, da come voltava lo sguardo, da come gesticolava con il cellulare. Era nervosa. Impaziente. Quasi frenetica, anzi no, questo, lo era sempre stata.
Intuii. Se ne stava andando. La festa non era di suo gradimento. O forse le persone. O forse io. Si alzò. Prese il giubbotto, salutò la festeggiata, scambiò qualche altra parola con le amiche e chiuse la porta alle sue spalle. Così in un attimo scomparse dai miei occhi lasciando nel mio cuore un pizzico d’amore bruciato.
 
 
 

16 thoughts on “Un passato non meno lontano…

  1. come promesso sto leggendo la tua storia! non so se è pura fantasia o sono sensazioni cha hai provato e nel tuo cuore c\’è veramente un pizzico d\’amore bruciato. Cmq posso capire i sentimenti di Ciro dopo essersi mischiati la pelle le anime  le ossa ed appena finito  ognuno ha ripreso le sue…..ma c\’è qualcuno anche per te…non so se il Ciro della storia ha poi trovato in questo vecchio girotondo l\’altra parte di se io la sto ancora cercando ma IL DESTINO HA LA SUA PUNTUALITà……

  2. ciao…
    sono capitata qui x caso… subito mi ha colpito la tua storia, o meglio, il modo di raccontarla
    … è stupendo sei davvero molto bravo… nn so neanche come definirlo
    STUPENDO, FANTASTICO…
    non ho parole…
    ripassa anche d me… anche se il mio modo di scirvere nn è all\’altezza del tuo
    ma mi piacerebbe avere una traccia di te sul mio zpà
    a presto
    un abbraccio e tanti sorrisi
    picciola bambola

  3. ciao……a qnt mi pare di aver kapito dovresti kiamarti Ciro…..io sn Rosakiara….
    nn ho idea di cm ho ftt a trovare il tuo blog….dEsTiNo?!?….kissà…..ma qsto destino mi piace…
    cioè qsto poi, in pratika, sarebbe il mio modo x dirti ke da qnd ho kominciato a leggere qsta storia fino a qnd ho finito ho avuto i brvidi…..e fidati nn è kosa ke mi kapita spesso, a meno ke nn si tratti di grandi autori…..
    bellssimo il tuo modo di scrivere…nn ci sn parole x definirlo….è cm essere nella tua testa, vivere cn te dei momenti ke…..be\’ dei momenti piuttosto complessi, a qnt ho letto….ma nn prp komplesse le situazioni in sè (il kompleanno), qnt il sapere ke tipo di komportamento avere nei konfronti di una certa xsn (la tua Mariella), se e qnt essere…o meglio tentare di essere…distakkati……cacciare via dei pensieri…x nn far riaffiorare vekkie ferite nn del tt cicatrizzate….e ke forse nn cicatrizzeranno prp mai……..ma poi del resto la SpErAnZa è sempre l\’ultima a morire…..e allora uno si dice, cn nn troppa convinzione x la verità, ke "bisogna dare tempo al tempo…"……seh, cm no!!!
    cmq nn ho letto gli altri interventi x motividi tempo…..ho potuto leggere sl qsto e mi sn ritagliata qlke minuto x lasciarti una mia pikkola traccia…..
    complimenti…….x tt…….
    se ti va passa anke da me…..l\’indirizzo lo trovi su^ ……..lo so ke nn è prp alla stessa altezza…xò….vabè!
    cmq spero di poter sapere qlcs di + di te…..se ti interessa lasciami un kommento ke ti farò avere il mio kontatto…..xkè avere la possbilità di darlox conoscere xsn ke hanno ankora un po\’ di qlcs dentro nn capita tt i gg….sfortunatamente….
    ti lascio cn un abbraccio
                                                                         
                                                                                                                         [šтяøиzα_ƒøттυтαмєитє_ķøмρℓιкαтα}~{❤]

  4. nn c sn parole x descrivere le sensazioni e le emozioni ke ho provato nel leggere i tuoi pensieri..fortunatamente cè qualcuno ke parla ancora cn il cuore..grazie

  5. Ogni volta che entro in questo spaces mi perdo con i pensieri in questa canzone e nelle tue parole che rileggo ogni volta..
    Mi fanno riflettere,mi fanno vedere la vita da un altro aspetto,magari quello che non avevo mai considerato..
    Delle volte non riesco a capire perchè quando penso,pensieri e poesia si fondono insieme,e quando scrivo,i pensieri di disperdono nell\’aria e con essi,anche la poesia..
     
    Ps. Ho aggiornato,se trovi 5 minuti,se ti va,passa..mi fa sempre piacere un tuo commento 🙂 !
     

  6. Sono esterreffatta:che qualcuno una sbirciatina a quel che scrivo ce la dia sul serio?
    Per ora ho letto questo piccolo racconto autoreferenziale e noto in te una sensibilità affine alla mia… nonché un gusto estetico affine, considerando il layout del tuo blog =)
    Piacere e benvenuto nel mio mondo aritificiosamente ottimista…. rimando impressioni e presentazioni a un\’eventuale conversazione su quel maledetto messenger!
    bacio, Laura
     

  7. GRAZIE PER ESSERE PASSATO NEL MIO BLOG! IL TU è MOLTO MOLTO BELLO!!!! MI PRENDERò DEL TEMPO PER LEGGE TUTTO NEI MINIMI PARTICOLARI! MI INCURIOSISCE MOLTO! DIVERSO DAGLI ALTRI! SPERò TANTO IN UN TUO COMMENTINO SUL MIO BLOG! BACI MARTINA 🙂

  8. una serata come tante, tutto procede normalmente… le solite facce, la solita routine, i suoni le parole le risa… eppure ti senti strano ;
    nell aria avverti qualcosa di piacevolmente diverso , ti lasci trasportare da quasta strana sensazione, lasci ke l adrenalina scorra in ogni membra del tuo corpo … e all improvviso ,quando meno te lo aspetti incroci il suo sguardo; la vita ke ti gira intorno improvvisamente si ferma e ci siete solo voi in mezzo a tanta gente…
    sara ke questo tuo intervento mi ha colpito particolarmente, sara ke questa tua emozione nel ritornare grazie ad uno sguardo nel passato, l\’ ho provata ank\’ io , sara\’ per un motivo o per un altro …
    ma mi sono permessa di lasciarti un commentino.
    complimenti per il blog…"per la tua vita"
    ciao
     

  9. Un bellisimo modo di raccontare… ho iniziato a leggere per caso e sono arrivata sino in fondo perchè presa dalle tue parole dal tuo modo di rapprensentarle…
    Ogni persona che incontriamo nella nostra vita porta con se un qualcosa di noi…perchè siamo noi a donarglielo… ma se guardi bene dentro di te ci sarà un qualcosa di loro da tenere stretto ed che un giorno guarderai come un dolce ricordo!!!
    Ciao Katya

  10. ei ciao:), ho visto nel mio live spaces, che anche te hai dato un occhiata al mio spaces, e c\’ho cliccato sopra il tuo link, per intrufolarmi in qsto tuo mondo, che sinceramente parlando, mi travolge tantissimo.Ho letto qsto post, bhè che dire,sembra la scena di un libro, che ho già letto:). Mi ci ritrovo 1pò dentro a qsto post, ho vissuto "diciamo" quasi le stesse emozioni, anche se qlcosa di 1pò più forte ed amaro. Io nemmeno credo poi così tnto al destino, però ci sn qui momenti, in cui purtroppo l\’evidenza che c\’è mano del destino nn posso assolutamente negarla. Bhè, nn voglio dilungarmi ed essere pallosa cn qsto commento, cmq sia, purtroppo, mlt storie ci aiutano a crescere, impare qlcosa, lasciarci dentro un marchio che purtroppo sarà indelebile, ci farà conoscere 1pò di gusto amaro e dolce dell\’amare e del soffrire per amare,avvolt ci farà provar qlcosa di nuovo mai provato, ma aimèè "sempre nn è per sempre" e prima o poi anche le cose che ci travolgono dalla passione finiscono così *puff.*! Lìimportante è andare avanti, anche se dentro siamo incazzati, amareggiati ecc,qsta è la vita, qsto è l\’amore e nn possiamo far nulla solo vivere pienamente ogni momento, sperando che il presente che verrà ci dia  qlcosa per addolcire la nostra vita:).. Spero possano servirti qste parole. Ciao ciao..!        
     
      
    ps. Morto un papa se ne fa un altroo 😉 :**

  11. Io dico sempre che non ci credo al destino.
    E mento a me stessa,ma cerco di convincermi che sia davvero così… mi piace più pensare che la mia vita la disegno io… che ne traccio le linee,i contorni e che ne decido anche di che colore riempire le mie forme…
    E a me le coincidenze mi fanno paura,mentre a te piacciono…
    Così forse per te sarà una coincidenza esser dentro il tuo blog… che poi dire blog è riduttivo… sarebbe più giusto dire vita o anima o cuore o cervello o tutto questo insieme…
    …mentre per me è solo un gioco che la rete fa…oggi,il massimo che può essere essere questo è un regalo della rete…
     
    magari ti vengo a trovare presto…
    si sta bene qui…
     

  12. Queste tue parole mi hanno riportato a qualche sera fa quando con un gesto fui rapito in disparte da "un qualcuno" che voglio bene…Una sigaretta, un drink e le parole andavano sole, ed io ero lì, incantato a guardare i suoi occhi, il suo sorriso un pò imperfetto…Poi ci salutammo un abbraccio e la consapevolezza che ad aspettarlo c\’era qualcun altro. 
    Anche se il tempo passa certe emozione non finiranno mai di farCi male, di colpirCi nell\’animo.
    Un Abbraccio
     

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