Frammenti di vita #100

bud spencer

Addio gigante buono
27 giugno 2016

Frammenti di vita #97

tesi time_

Un segreto utile a chi sta per intraprendere la stesura di una tesi è imparare a memoria tutti i sinonimi di “quindi”

quindi [In funz. di cong.]

Sinonimi trovati:
allora, dunque, ergo, pertanto, di conseguenza, sicché, motivo per cui, perciò, per la qual cosa, quindi, ragione per cui, adunque, orbene, ebbene, così, e allora, dopo, dopodiché, e dopo, e in seguito, e poi, e successivamente || Altri termini correlati: date le circostanze, dato il caso, per questo, con ciò, con questo, di modo che, in conclusione, in maniera che, per questa ragione, per questo fatto, però, eppure

La Coinquilina Perfetta #10

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Per chi volesse leggere i precedenti post: link

 

Il clima in casa era diventato più gelido del circolo polare artico. Io e Sara non ci parlavamo, e tendavamo ad evitarci nei luoghi comuni della casa. Se proprio dovevamo, ci limitavamo a monosillabi, come “Si”, “No” “Puoi cucinare”.
Mi dispiaceva questa situazione, di solito lasciavo scorrere e facevo il primo passo verso la pace… ma quella volta volevo che fosse lei a “chiedere scusa”. Purtroppo sembrava che ognuno avesse le proprie ragioni e un punto d’incontro sembrava non si sarebbe mai trovato.
E’ strano come a volte, due esseri perfettamente razionali si comportino come due bambini dispettosi.
I primi giorni passarono così: silenzi e porte chiuse.
Poi iniziò il periodo del “usiamo Roberta”.
– Roberta, puoi dire a Sara che c’è della posta per lei? –
– Roberta, poi chiedere a Ciro di liberare lo stendino? –
…..
La cosa stava iniziando quasi ad essere divertente. Di certo non per Roberta, che ogni tanto sbroccava, scocciandosi di fare da messaggero.

Qualche giorno dopo fummo soli in cucina. Sara ed io.

Aspettavo davanti alla cucina che il caffè uscisse mentre lei metteva a posto qualcosa nel suo ripiano. La guardavo. Mi guardò…
– Per quanto ancora vogliamo andare avanti così? – mi chiese.
– Anche in eterno! – le risposi con un velo d’ironia.
Lei si zittì. Avevo perso l’occasione per far pace, quindi continuai:
– Mi hai lasciato solo…. – le dissi riferendomi alla cena del compleanno di Roberta.
– Ci… io pensavo che tu avresti fatto lo stesso! Non mi andava proprio… che ci posso fare? –
– Sì, anche a me non andava… e se tornassi indietro non sarei restato per niente al mondo a quella noiosissima cena… –
– Vedi? Alla fine ho ragione io – disse Sara torcendo il filo spinato che ci circondava.
Sbuffando le chiesi: – Facciamo pace? –
– Pace… – rispose guardando altrove.

Il giorno dopo il rapporto sembrava essersi ripreso. il periodo di congelamento era finito. Eravamo tornati i freddi coinquilini di prima, ma almeno avevamo smesso di utilizzare Roberta come tramite delle nostre richieste. Anche perché, era partita per la Sicilia.

– Lo odio! Lo odio!! – sbraitava Sara nella cucina.
– Chi odi?! – dissi sorridendo dalla mia camera.
– Lo sai benissimo chi! – rispose.
– Il latin lover milanese… – dissi ironico.
– Lo stronzo milanese! – rispose Sara.
Mi alzai dalla sedia e andai in cucina per vedere cosa stesse facendo Sara. Era seduta al tavolo che continuava a leggere e rileggere vecchi e nuovi messaggi.
– Ma ti sembra intelligente una persona che mi risponde cosi? – disse porgendomi il cellulare.
Guardai rapidamente la chat di whatsapp e subito notai la lunghezza dei messaggi di Sara rispetto a quelli del suo, chiamiamolo ex.
– Sara… una cosa –
– Cosa?!? –
– SCRIVI TROPPO! – le dissi
– uff –
– Se vuoi una risposta sensata da un ragazzo non puoi scrivergli un libro ogni volta… lui leggerà le ultime due frasi… lo sai bene anche tu. Siamo stupidi… vogliamo andare subito al sodo! –
– E’ si! Ma mi risponde ste frasi! Guarda qui.. e qui… – disse indicandomi i messaggi di lui.
– Te lo ripeto… lui non li ha proprio letti i tuoi messaggi se ti risponde cosi! –
– Allora è stronzo! –
– Più pigro che stronzo… –
– Non ci tiene allora… –
– Sara… io non lo so… perché non le scrivi a lui queste semplici frasi? –
– eh… sembra facile! –

E in effetti non lo è. Non lo è mai esprimere i propri sentimenti alle persone. Soprattutto a quelle a cui si vuole bene.
Ritornai in camera sorridendo, non per suoi dispiaceri, ma perché Sara era tornata a confidarsi con me. A parlarmi come amico e come coinquilino.
Tutto era davvero tornato come prima.

 

 

 

Frammenti di vita #88

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Ce la devo fare….

(per caso passa qualcuno esperto di massimizzazione vincolata con i moltiplicatori di lagrange?)

La Coinquilina perfetta #9

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La vita in casa scorreva tranquilla. Qualche piccola incertezza dovuta a Roberta che ogni tanto metteva a soqquadro i piani ben precisi degli altri componenti della casa.
Era distratta, volubile, in continua ricerca di attenzioni… perennemente incollata al cellulare a chattare con chissà-chi. Può una ragazza di 21 anni ridursi cosi? Senza un minimo di ambizioni?
E per di giunta dividere la camera con una ragazza che ha già tutto in testa; già tutto programmato e studiato a tavolino. Quella camera doppia era diventata un perfetto ossimoro: da un lato vedevi Sara intenta a programmare e studiare schemi, dall’altra, Roberta, che divideva equamente il suo tempo tra bacheca di Facebook e chat di ogni genere di programma di messaggistica.
Ogni volta mi chiedevo come facesse Sara a vivere li.
Anche io sopportavo a stento le manie di Roberta ma almeno potevo chiudermi in camera e lasciare tutto fuori. Sara come faceva?
Un po’ mi dispiaceva…

– Sara… se vuoi puoi studiare in camera mia quando non ci sono… – le dissi una volta in disparte.
– No tranquillo.. ce la faccio… –
– Guarda che non c’è problema… –

Sara sapeva bene che la mia stanza era il mio angolo di vita. Un luogo prezioso dove ho legato ricordi… vissuto storie… Racchiudeva tutto il mio essere e non permettevo quasi a nessuno di entrare. E con quelle frasi le avevo dato il permesso. Mi fidavo di lei…

Così, nei giorni a seguire, Sara prese a trasferirsi da me quando non c’ero, in modo d’avere un po’ di tranquillità in più. Era molto attenta e discreta. Non usava la mia comodissima poltrona, anche se poteva tranquillamente farlo. Studiava sul tavolo e non sul letto come il so solito.

Finché un giorno…
– Ragazzi! Stasera festeggio il mio compleanno! Ci saranno anche mia sorella e due amici! –
Disse Roberta.
Io e Sara restammo per un attimo interdetti. Ci guardammo un istante negli occhi come per capire il da farsi. Le chiedemmo qualche altra cosa e poi le assicurammo che ci saremmo stati.
Roberta aveva tutti i difetti di questo mondo, ma era pur sempre una persona e soprattutto la nostra coinquilina, non potevamo lasciarla sola il giorno del suo compleanno. La vedevo come una tappa obbligata. Come quelle feste a cui “devi andare per forza”. Presumevo che anche per Sara fosse stato lo stesso, quindi avrei potuto contare su una spalla con cui parlare.
Fin quando non arrivò la sera.

Tornai presto a casa per non perdermi la cena. Salutai gentilmente gli amici di Roberta e mi sedetti al tavolo.
Sara non c’era ancora. Era fuori chissà dove… e qualcosa mi diceva che non sarebbe venuta.
Roberta tentava di cucinare. Speravo con tutte le mie forze che non ci servisse un piatto di pasta alla nutella. Presi il cellulare e mandai un messaggio a Sara:
“ Dove sei! Qui la situazione è tragica… aiuto”
Mi rispose: “No Ci, io non vengo… “
“Ah grazie! Mi hai lasciato da solo!” le sbottai. Ero nervoso.

Sara non aveva dato buca solo a Roberta, ma anche (e soprattutto) a me. E la cosa mi fece molto arrabbiare.

Quando tornò decisi di non parlarle più.

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Pensieri random #19

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Ho la testa vuota.. cammino a stento.
Sono debole.. ho dato tutto.
Come al solito quando ho un esame lo stomaco mi si chiude..
E quasi svengo, qui fuori…

Fisso il vuoto…
Non so cosa fare…
Per due mesi e mezzo ho studiato notte e giorno senza concedermi nemmeno un giorno libero.
Cercando la forza di alzarmi ogni mattina per aprire i libri e riprendere lo studio..
ogni… giorno…
Tutto per quattro esami, uno più difficile dell’altro… di cui uno impossibile…
Quello di oggi.
Mi girano nella testa ancora le formule.. vagano nel vuoto.
Cerco di capire se ho fatto bene oppure no…

E ora cosa faccio?
Domani cosa farò…
Paradossale.. ho appena dimostrato come si comporta un consumatore in condizioni di incertezza..
Come si compie una scelta ottima… come fissa le sue decisioni…
Ed io non so che cazzo fare….

Chiamo Annalisa.
Non risponde. Tipico…
Dopo ogni esame sono sempre andato a rintanarmi da lei a cercare di svagarmi un pò.
Questa volta invece devo accontentarmi di me stesso…
Nemmeno un giro in moto potrei fare…
sono troppo debole… e ho sempre voluto morire a pancia piena…

Spero che tutto vada bene…

spero di vivere giorni migliori…

Frammenti di vita #81

pallina rossa cuffie

Un’altra dura giornata davanti…

(almeno stasera c'è il Napoli!)

Frammenti di vita #80

formula di black and scholes

(attenzione questo post è di tipo “sclero”)

Ricetta per formula di Black and Scholes:

Ingredienti:

  • Sottostante (quello che volete, base per pizza o per torte)
  • Logaritmi (1 di tipo bio)
  • Normale Standard (se non è standard togliete media e varianza con un coltello)
  • Scarto quadratico medio (anche in polvere)
  • Radici
  • Tasso privo di rischio (a piacere, ma che sia ben cotto)

Preparazione:

Parte uno:

Frullate il sottostante con un il prezzo di esercizio K nel logaritmo. Dopo circa un paio di secondi aggiungere il tasso privo di rischio mescolato con la varianza (attenzione aggiungere solo metà della varianza). Impastare con lo scarto quadratico medio e la radice del tempo. Lasciar riposare il composto per il tempo necessario a reperire le tavole della normale standard. Rifrullate il tutto nella normale e prima di mescolare con il sottostante, dividete il composto a metà che ci servirà per la seconda parte.

Parte due:

Stendere su un tavolo la seconda metà del composto. Spalmare con un coltello il prezzo di esercizio K (coprite ogni spazio). Ripiegare su se stessa la pasta e attualizzare al tasso privo di rischio con un fattore di attualizzazione esponenziale.

Parte tre:

Sottraete la parte due alla parte uno.

Fine

Durata di preparazione: delta t
Difficoltà: * * *

 

 

 

Frammenti di vita #78

Markowitz_Harry

Caro signor Markowitz, mi deve:

  • Una decina di giorni per capire il suo modello,
  • Una decina di minuti per trovare una sua foto decente da mettere qui, (quegli occhiali sono orribili!)
  • Circa un paio di minuti per scrivere correttamente il suo nome, (poi ho fatto copia incolla)
  • E… una lode… (poteva dirmelo che quella maledetta curva si stringeva al variare di rho..)

 

 

Schermata 02-2457428 alle 21.22.24

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