CampoVolo… Settembre 2015

Rispondo anch’io al saluto

con questo post…

Ricordando quei magici momenti…

Grazie…

di…

insomma…

farmi capire che la vita… vale la pena viverla…

.

Campovolo 2015.jpg

.

Ciao.

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Storia di una casa (#35)

Storia di una casa 35 copia

 2007/2008

– 35 –

“Settembre”.

Ogni volta che pronuncio questo mese, vibrano dentro me tutte le “t” e le “r” che contiene. Come se il mio corpo si comportasse da cassa di risonanza per un mese che, trasporta mille pensieri. Settembre… era già iniziato da un pezzo ormai, e, ovviamente, l’estate era finita.
Ero appena arrivato nella mia casa milanese. La maniglia del trolley era ancora ben salda nella mia mano mentre chiudevo la porta blindata in finto legno.
Girovagavo nell’oscurità trafitta da schegge di luce che filtravano dalle persiane. La polvere volteggiava nell’aria come un essere padrone di casa, disturbata dalla mia presenza. Mi avvicinai alla mia camera e spalancai la porta. A colpo d’occhio, mi sembrò che la camera si fosse rimpicciolita. Ragionandoci, quella, era solo una vaga impressione. Conoscevo bene quella camera e le sue dimensioni, essendoci stato ben quasi un anno. Forse la mia percezione degli spazi era stata alterata dall’estate vissuta nella casa di campagna dei miei. Un posto dove persino il concetto di monolocale fatica ad arrivare e le persone si chiedono come fanno altre persone ad abitare in meno di 100 metri quadrati. Buffo ma reale.
Ed io, nei mesi estivi, m’ero abituato e accomodato sull’idea che stanza da studio e camera da letto erano situate su due piani diversi; e la cucina era cucina e non salotto e mille altre cose.
Per un giusto stile di vita, si dovrebbe teletrasportare la mia casa natale in quella bella cittadina di Milano. (Ah! Poterlo fare!)
Ma i sogni son sogni e la realtà era quella che avevo di fronte a me.
Guardai la mia valigia al centro della stanza.
“Bene! Cominciamo questo nuovo anno!” dissi, cercando d’incentivare me stesso.
Tirai con forza la corda della serranda. Finalmente il sole inondò la camera spazzando via quell’alone di tristezza che l’aveva accolta. Aprii le finestre della cucina e del bagno in gran velocità, ma nel passaggio tra le due stanze, mi fermai ad osservare la porta della seconda camera da letto della casa. Francesco era andato via a giugno e mi aveva lasciato solo, in questo freddo appartamento.
Con lo strano timore di chi si sente di dar fastidio, aprii la porta di quella camera. In un anno intero, ci sarò entrato sì o no un paio di volte. Francesco era un tipo introverso e riservato, peggio del sottoscritto. Aprii la finestra anche lì e notai che la camera aveva bisogno di una gran sistemata. Mi sedetti sul divano e osservai i due letti vuoti. “Chissà chi ci dormirà!” mi chiesi sospirando e iniziando a fantasticare sulla fisionomia dei miei futuri coinquilini. Li immaginai da prima con mille difetti poi con mille pregi, infine tentai un misto di tutto per ottenere una persona quanto meno reale. “Mah…” sbuffai, pensando al dover socializzare per forza con perfetti sconosciuti per intraprendere una buona convivenza. “Non sono bravo in queste cose!” Purtroppo non potevo rimandare per imparare le buone regole della socializzazione… perché il telefono stava già iniziando a squillare…

–  Di già? –

continua…

..Questa è la mia vita..

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“..Questa è la mia vita..”

era da tanto che non lo dicevo..
tanto quanto basta a una stagione per compiere il suo ciclo..
L’autunno..
Questa stagione a metà tra il caldo estivo e il freddo invernale..
Questa stagione odiata da tutti per vari motivi..
uno dei tanti è l’inizio della scuola..
L’inizio della stressante vita scolastica che tutti i ragazzi devono affrontare..
Paure..
amarezza..
malinconia..
sono i termini che userei per descrivere l’autunno..
e giallo, marrone e rosso.. sono i colori con cui dipingerei le lettere che compongono quella parola..
Certe volte è considerata una stagione “di passaggio” e le viene data poca importanza rispetto all’inverno.. o l’estate..
E a me.. incluso l’autunno.. piacciono un po’ tutte le stagioni..
perché ognuna ha il suo lato positivo..
La sua caratteristica predominante che la rende bella a modo suo..
e la mia caratteristica invece.. al contrario di molte persone, è quella di trovare sempre qualcosa di positivo nelle cose.. anche in quelle più brutte..
Nelle cose come nelle persone..
E purtroppo le persone con cui sono venuto a contatto, non hanno mai trovato niente di positivo in me..
“Non sono perfetto” è una delle mie frasi più ricorrenti..
Sto male..
sto morendo lentamente all’interno..
a causa del mio cuore sempre troppo aperto nell’amare..
non fate come me…
regalate il vostro amore solo a colei o colui che sappia trattenerlo..
o tenetevelo stretto, intrappolato in quel piccolo organo che nessuno possa vederlo..
altrimenti..
finirete buttati su una scomoda panchina..
con gli occhi che fissano il vuoto alla ricerca di qualcosa che non trovano..
con il cuore a pezzi.. sanguinante come non mai e di quelle ferite che mai avresti voluto..
e con le braccia aperte.. come a implorare quel Dio di farla finita..
“si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose..
ma si fa un po’ meno presto a convincersi che sia così..”

“L’amore è una brutta bestia..difficile da domare..” mi disse una volta un amico che forse era già passato su quelle orme..

E’ vero..
ma perché è così?
Perché questo amore è così difficile?..
non possono due persone stare bene insieme?..
perché devono sempre litigare per futili motivi?..
ci sarà un motivo se uno dei due non parla molto o si blocca su certe frasi…. avrà qualche problema.. allora perché non dirgli un semplice “come stai?”..
invece di pensare univocamente alla propria vita e ai propri problemi..

La distanza..
la distanza a volte gioca un ruolo molto importante.. come dicono..
Io invece non sono molto d’accordo..
quando si ama..
quando si ama veramente..
nessuna distanza può annullare le cose
che sia 1 o 1000 chilometri..

Per me “l’amore conta”
..e per voi?..

 

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