rischiammo la vita diverse volte quella notte… (mai più guidare ubriachi!)
Notte…
La vecchia punto correva lungo l’autostrada Napoli-Bari. Eravamo noi 5: Enzo, William ed io dietro, Andrea e Luca davanti. Ovviamente, anche se la punto era di Luca, la guidava Andrea. Poiché tutti concordavamo sul fatto che Luca non avrebbe dovuto guidare nemmeno una bici con le rotelle. Anche Andrea però stava perdendo punti-fiducia dopo quella volta che spaccò lo specchietto della macchina per accendersi una sigaretta. Però, era sempre meglio uno specchietto che un frontale con un’altra auto.
La musica era alta e Luca giocava con le manopole per scegliere la canzone giusta. Aveva fatto un cd zeppo di canzoni anni ’80, che dava al nostro viaggio un tocco di ritorno al passato.
Il tragitto era ancora lungo, la notte incalzava e il genio di turno decise di ammazzare il tempo con un bel bicchiere di vino. Allora, secondo voi, sarebbe stato possibile versare del vino da un recipiente di 5 litri in un bicchiere di plastica a bordo di una macchina sparata a 130 chilometri orari?
Ovviamente, se non si ha il potere di bloccare il tempo, no.
– Lucaaaaaaa!! – gridò all’improvviso il nostra autista scatenato.
– Jaaa.. Andrea scusa! Non l’ho fatto a posta! –
– Mi hai buttato tutto il vino addosso! Sei proprio uno Stronzo! –
– Dai, ora metto a posto. Vogliamo fare una cosa? Ci fermiamo a una piazzola… e organizziamo un grande brindisi! –
– Siii!! Vai va! Eccone una… ora accosto! –
E così… alle undici e mezza di notte, 5 scapestrati erano fermi in una piazzola di sosta dell’autostrada Napoli-Bari. Le macchine e i camion sfrecciavano alla nostra sinistra e speravo che la situazione non si facesse più pericolosa di quanto sembrasse.
– Ragà. Facciamo una cosa, travasiamo il vino nelle bottigliette dell’acqua! Cosi possiamo berlo meglio in macchina! –
– Si ma come facciamo? –
– Ci penso io! – disse Enzo. – Facciamo il buco ad un bicchiere e lo usiamo come imbuto! –
– Si! Ottimo! Proviamo… –
Mi limitavo a osservare insieme a William l’assurda impresa. Dubitavo molto della riuscita. Scherzando dissi a William che andavo a chiedere un imbuto al punto SoS.
A parte la battuta volevo vedere come erano fatti quei cosi. Non mi ero mai fermato in autostrada ed ero sempre stato curioso di vedere da vicino quegli affari gialli con la scritta SoS.
Tornando dai ragazzi vidi che erano ancora intenti a travasare il vino. Erano in cerchio e mi avvicinai per guardare dall’alto. Andrea versava mentre Luca manteneva la bottiglietta. Del rivoluzionario bicchiere-imbuto nemmeno l’ombra.
– Vedo che il sistema del bicchiere ha funzionato! – ironizzai.
– E’ tutta colpa dell’aria! – disse Enzo.
– Si, hai ragione Enzo, è sempre colpa di quella fottuta aria! – dissi dandogli una pacca sulla spalla.
– Assafà! Ce l’abbiamo fatta! Ora ci facciamo un bicchiere di vino a testa e ce ne andiamo! –
E con i bicchieri in mano e il sorriso sulle labbra brindammo al concerto che aspettava solo noi per cominciare.
– Tutto in un sorso! – urlò Luca.
E via…
Salimmo in macchina al volo. Andrea mise la freccia e tornò in carreggiata.
Le facce dei ragazzi erano felici… e stranamente lo ero anche io. La vera felicità, purtroppo, è una cosa che raramente riesco a provare… e dovevo ringraziare quei ragazzi lì… che a volte fermavano il flusso continuo dei miei pensieri ansiosi.
Guardavo dal finestrino i fari delle macchine. Non capivo se eravamo noi ad andare veloce o loro. Non m’importava… il vino stava facendo effetto.
Finalmente…