Galleria d’Arte #36

Ricordando i vecchi tempi in cui anch’io riuscivo a reggere almeno mezzo gallone
Milano e lo studio mi hanno rammollito!

Basta!

1 Gallone = 4 Litri

Galleria d’Arte #35

Ligabue Mondovisione Album

..Per sempre..

Galleria d’Arte ##34

Galleria d’Arte ##33

Down Brown Libri

Fantastico, come sempre…

Galleria d’Arte ##32

Pallina Rossa Passerella

E se l’estate non finisse mai?

© La pallina rossa

Galleria d’Arte ##31

Pallina Rossa Estate

Foto: Pallina Rossa Formia 2013

Sento il mare dentro

a una conchiglia,

 Estate,

 l’eternità è un battito di ciglia.

Jovanotti – Estate

Galleria d’Arte ##30

Il quadrato nero Kazimir Malevich

Quadrato nero 1915 di Kazimir Malevic

“Questo disegno avrà un’importanza enorme per la pittura. Rappresenta un quadrato nero, l’embrione di tutte le possibilità che nel loro sviluppo acquistano una forza sorprendente.
E’ il progenitore del cubo e della sfera, e la sua dissociazione apporterà un contributo culturale fondamentale alla pittura….”
Lettera di Malevich a Matyushin

Malevich fu imprigionato da Stalin poco tempo dopo aver dipinto il quadrato nero.  Stalin fece di tutto per distruggere il quadro. Quel quadrato e ciò che rappresentava era in controtendenza con i dogmi dell’arte Russa del regime Stalinista.

Un banalissimo quadrato nero.

A volte la banalità ha un significato maggiore della razionalità

Galleria d’Arte ##29

Emily Dickinson Un sorso di vita poesia

Studiando , a volte, si fanno fantastici incontri. Foto: Libro di Microeconomia

Ho bevuto un sorso di vita

Sapete quanto l’ho pagato?

Un’intera esistenza

Mi hanno detto che questo è il prezzo di mercato

[…]

Emily Dickinson

 

Galleria d’Arte ##28

47* posto della classifica dei 100 migliori film americani

“Posso aiutarla?”
“Devo prendere un tram che si chiama desiderio…”

Un tram che si chiama desiderio-4

Un film molto interessante. Due storie diverse che s’intrecciano, finendo, poi, per scontrarsi. In pieno clima americano anni ’50, in una New Orleans operaia e lasciva.

Ho apprezzato tanto il modo in cui è stata delineata la storia; stesa sullo schermo con la stessa semplicità con cui si stende un tappeto rosso. Mi sono sentito in qualche modo rispettato dal film, che mi concedeva, man mano che scorreva, dettagli preziosi per accrescere la mia curiosità. La trama parte lenta e tranquilla con questa appariscente donna bionda che aspetta il tram. E’ il ritratto della felicità, capelli in ordine, vestito alla moda, borsetta. Nulla lascia trasparire dai suoi occhi. Sembra sia nata in quel momento, senza passato. Va a trovare la sorella, e per farlo, prende questo tram che si chiama Desiderio.

La sorella è la perfetta antitesi. Sia nell’aspetto che nel carattere. Vive con suo marito Stanley in un “tugurio” di casa.

Pian piano la trama s’infittisce. I vari caratteri dei tre personaggi principali escono fuori.

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Blanche, la bionda viaggiatrice, che maschera con un viaggio di piacere una missione per la propria redenzione dai suoi problemi: alcol e sesso.

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Stella, la perfetta massaia americana. Insicura come un filo d’erba e facilmente plasmabile. Tenera e apprensiva con tutti.

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Stanley è il marito. Interpretato da una magnifico Marlo Brando (ma doppiato barbaramente in italiano, come fosse un documentario) Ha un carattere burbero e rozzo. Divide le sue giornate tra lavoro e partite al poker con gli amici.

Ora il film inizia a correre…

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La trama, eccetto lo sketch iniziale, sembra discostarsi molto dal titolo. Solo dopo una seconda visione feci caso a piccoli dettagli, come il rumore di un tram in sottofondo in alcune scene concitate del film.

Stanley sprigiona subito tutti i brutti lati del suo carattere. Sempre padrone di se e della sua casa nonostante la presenza estranea della sorella della moglie. Sente da subito puzza di marcio in quella ragazza dalla pelle liscia e candida. Qualcosa non quadrava in quella visita inaspettata e decise d’indagare sul suo passato.

Intanto Blanche fa la conoscenza degli uomini del vicinato. Si fa ammirare, corteggiare, adorare. Tratta tutti con sottigliezze provenienti dalle sue molteplici letture poetiche. Non cede a nessuna corte fino a quando, resasi conto che un uomo sarebbe stato il modo migliore di cancellare il passato, concede a Mitch, amico intimo di Stanley, una possibilità.
Ma appena Stanley scopre il tormentoso trascorso della donna, va subito a riferirlo al suo amico. Sicché, la situazione si fa pesante. L’alcol inizia ad abbondare nella bocca di tutti. Le parole, i gesti, le urla, la violenza, portano scompiglio nella piccola casa della dolce Stella; e quest’ultima, stanca di tutto ciò, scappa nascondendosi dall’amica al piano superiore.
Qui, Stanley, ripresosi dall’alcol grazie ad una doccia fredda, capisce che la sua donna è scappata via. La sua amatissima Stella.
Non può perderla. Non può permettere che accada.

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Un tram che si chiama desiderio-1

“Voglio la mia Stella” grida
“Hey Stellaaa” grida ancora; e lo farà fino a quando non la vedrà scendere da quelle scale.
Stella, dopo un attimo d’esitazione, lo stringe forte tra le sue braccia. Sa che quell’uomo è il suo veleno… ma stranamente non può farne a meno.

(Film: Un tram che si chiama desiderio, 1951, Marlon Brando, Vivien Leigh, Kim Hunter)

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